Va bene, è Natale. Anche The Grinch ha cambiato idea e … a proposito, conoscete già i libri di Dr. Seuss? Sono molto divertenti!
Insomma. È Natale.
Per i bambini e gli innamorati (quelli che credono ai miracoli) questo periodo potrebbe essere un’opportunità per ringraziare, offrire fiori, incontrare, parlare, chiarire, abbracciare, stare insieme a guardare la neve o il fuoco del caminetto, passeggiare, giocare… e tante altre di queste attività inutili e gratis.
Oltre alla data commemorativa, una in più sul calendario. Oltre al Mercato – che sopravvivrebbe senza i simboli prefabbricati.
Da oggi fino a Natale – 20 giorni! – provate un po’.
Sai cos’è? Nooooooooooooooo? Ma come!! Vai subito sulla Treccani o qualunque altro prestigioso vocabolario, metti questa tag e vedi cosa viene fuori.
Già fatto? Bravo. Avrai certamente visto che:
insettonare v. tr. (in-set-tò-na-re) – (io insettono, tu insettoni, egli insettona,…)1. L'arte di inventare animali invertebrati della classe degli artropodi che comprende il maggior numero di esseri viventi e più vari per forma. Quel bambino insettona tutto il giorno . 2.Azione di ricreare o trasformare il corpo di questi esseri usando materiali vari, oppure di inventarne uno totalmente inesistente. Dante aveva appena insettonato un nuovo modello . 3. Gioco di fantasia e di immaginazione, con regole definite ma senza limiti alla creazione.
Ora sai cosa intendiamo dire. Vieni a insettonare con noi? =D
Il compleanno del Babau è stato festeggiato alla grande! Come distinti invitati, 60 animatissimi bambini e i loro genitori, che hanno affrontato il mal tempo – va bene, c’era un po’ di pioggia, ma ci siamo divertiti così tanto che quasi non ce ne siamo accorti.
Prima di tutto, lo spettacolo Wrestling Clown, con la Scuola di Arti Circense di Milano. Due clown vogliono essere protagonisti davanti al pubblico e finiscono per litigare “davvero”, in una divertente battaglia Wrestling (lotta sincronizzata) senza vincitore.
Poi, una golosa merenda. Ummm… torte, succhi, crostate e… bene, un po’ di caramelle e patatine, che per le feste ci stanno, vero mamme?
Subito dopo la merenda, i bambini sono tornati in laboratorio ed ecco la trasformazione. Da questi “kit per costruire insolite capigliature e buffe acconciature”… (che a un primo sguardo potevano sembrare delle pallette)…
TARARAAAAAAN… bellissime parrucche!!!
(Foto autorizzate dai genitori)
Ecco un rarissimo esemplare di papà che si è messo anche lui in gioco! =)
Era un’ambiente veramente armonico. Tutti lavoravano insieme per una buona causa: il divertimento!
I materiali nascondono possibilità impensabili. Hanno una loro Estetica particolare che soltanto uno sguardo più accurato può svelare. A noi, adulti, spesso sembrano cose senza nessun valore o significato, soprattutto quei semplici rifiuti dimenticati da qualche parte. Infatti, il mondo è pieno di materiali. Forse ne abbiamo anche troppi in giro.
Per i bambini, invece, possono rappresentare un Universo.
Provate anche voi a guardare i materiali da altri punti di vista. Più da vicino. O da molto lontano. Con le mani. Col cuore. Aspettate l’inaspettato. La sorpresa.
Potete anche provare a fare delle fotografie prendendo materiali diversi da angoli inusitati.
Anche se sono banali, i materiali ci invitano a un viaggio poetico.
Costruire e decostruire concetti, oggetti, elementi, forme, ingegni, giocattoli, "cosi"... partendo da istruzioni semplici, da un input, da uno stimolo fortuito. Da materiali vari.
Meccanismi: cosa sono? a cosa servono? giocare col movimento, con le possibilità di far muovere qualcosa in modo divertente a volte straordinario, inusitato, sorprendente e perché no buffo? un pupazzetto che esce da un cono e gira gira mentre "parla" con una strana voce... una macchinina che cammina con le ruote disassate...
Per far muovere qualcosa, cosa bisogna fare? Un elemento fisso, uno mobile. Incastri. Elastici. Flessibilità. Spinta. Diverse possibilità. Poi, pensare anche alla bellezza dell'oggetto.
Alcune condizioni: concentrazione, leggerezza, molta calma, ordine con i materiali e strumenti, totale mancanza di fretta. Non c'è bisogno di terminare in un tempo previsto, tanto il gioco continua ad infinitum.
Ecco un esempio dei nostri Laboratori del Fare.
Fare per cosa? Per imparare, per divertirsi, per capire, per pensare, anche per gioco.
il babau è un mostro bianco per chi di vivere è ormai stanco il babau è un mostro nero finisci dritto al cimitero il babau è tutto rosso corri corri a più non posso il babau è tutto giallo tocca pure al maresciallo il babau è anche blu occhio il prossimo sei tu il babau è di tutti i colori se lo incontri sicuro muori
Secondo la tradizione popolare italiana, il Babau è un mostro immaginario, dalle caratteristiche non ben definite. Può essere invocato dagli adulti per spaventare o minacciare i bambini. Ma soprattutto è uno di quei personaggi che vengono incorporati al gioco infantile (come l’orco, il lupo mannaro, la strega) per rappresentare, simbolizzare e elaborare la paura.
Infatti, la paura è il sentimento più umano che esista e naturalmente cerchiamo delle strategie per gestirla. I piccoli lo fano attraverso il gioco. Giocando, imparano a superare la paura e anche a divertirsi mentre l’affrontano. Ma non solo loro: anche a noi piacciono i film dell'orrore, d’avventura, il rischio calcolato.
Gli psicanalisti affermano che tutte queste componenti “paurose” servono come simbolo dell’Altro nel rapporto madre-figlio. Che le canzoni, personaggi, fiabe che evocano la paura hanno un significato psicologico più importante di quanto si possa immaginare.
Alcuni educatori sostengono che dobbiamo difendere i bambini da queste invasioni “violente”. Non credo. Basta osservare i bambini mentre giocano per concludere come il Babau e i suoi amici sono – non a caso - particolarmente apprezzati. Secondo me, violenza è tutt’altro.
Le giornate di raccolta materiali sono spesso divertimento garantito. Questa volta siamo andate in giro insieme alle ragazze di Ottotipi, l’Associazione che collabora con noi presso la sede del Museo del Giocattolo di Santo Stefano Lodigiano. Eravamo in cerca di materiali interessanti e stimolanti per la creatività infantile. Tutti materiali di scarto aziendale/industriale che presto verranno trasformati dalle mani dei bambini in giocattoli, oggetti, istallazioni e altri risultati della loro creatività.
Se volete collaborare con noi in questo senso, ossia se avete qualche possibilità di fornirci, indicarci oppure favorire la nostra ricerca di materiali interessanti da essere riutilizzati nei nostri laboratori, lasciate un commento qui.
Per non dire che la sperimentazione la fanno soltanto i bambini… ecco la nostra Valeria debitamente travestita, in piena attività ludica con i nuovi materiali.
Le grandi città moderne aumentano di volume, soprattutto in direzione verticale. Non considerano, non vedono neanche, i loro abitanti. Bisogna fare uno sforzo sovraumano per adattarsi alle nuove condizioni imposte.
L’esterno diventa un luogo di passaggio, attraverso il quale scorrono flussi costanti senza identità. Fermarsi è praticamente impossibile. Lo spazio aperto può non essere neanche percepito nella sua singolarità e nelle sue sfumature.
I bambini diventano “pacchetti” in mezzo alla fretta degli adulti. Non possono camminare (vanno in passeggino). Sono trasportati da una parte all’altra in mezzo a innumerevoli impegni. Corri, sbrigati, veloce, non fare tardi, non fermarti! Formiche? Ma che formiche! No, non c’è tempo per vedere l’uccello! Lascia questo “coso” per terra, è sporco! Ma non posso crederci, vuoi disegnare…adesso?
Invece… sarà possibile fermarsi un po’ e cambiare ritmo? Fare un lungo respiro e riflettere che perdere tempo può significare guadagnare tempo? Rallentare. Questa può essere un' importante e attuale parola.
all’inaugurazione della BI – La Fabbrica del Gioco e delle Arti, a Cormano (MI), che ospiterà il Museo del Giocattolo e del Bambino di Milano, Il Teatro del Buratto e la Biblioteca Civica dei Ragazzi.
Il nuovo edificio, nell’area dell’ex Cotonificio, è in corso di ultimazione. Previsione: gennaio 2010.
E ci saremmo anche noi là! =)
Accompagnate il processo di restauro nelle fotografie, cliccando qui.
Mentre il Museo aspetta la nuova casa, si è reso itinerante: porta alle scuole e biblioteche parte della sua collezione, garantendo la continuità dell’accesso e la democratizzazione della cultura.
Sei interessato a ricevere il Museo Itinerante? Contattaci!
Un giorno, passeggiando col figlio di una amica e un suo compagno lungo i margini di un fiume vicino casa loro, abbiamo trovato dei tronchi d’albero un po’ particolari. Immediatamente i bambini si sono messi a giocare, inventando che i tronchi erano draghi e loro i cavalieri.
Mi sono messa da parte, senza voler disturbare il loro gioco. Ma mi hanno subito coinvolta, dicendo: – Ma non puoi stare lì a osservare, se no il drago ti mangia!
Eh bè, certo, i draghi sono pericolosi e lanciano fuoco dalla bocca. Come potrei stare ferma davanti un animale di questo genere?
Ora trovo quest’opera d’arte fotografata da Marilena nei Kew Gardens, il Giardino Botanico di Londra. L’Arte fusa alla natura. Utilitario a misura dell’immaginazione infantile.
Impressionante la quantità di attività educative sviluppate dalla Fondazione Joan Miró. Tra visite commentate, atelie, laboratori, corsi, video… bambini e adulti hanno l’opportunità di conoscere e vivere in prima persona l’opera del grande maestro catalano e altri artisti contemporanei.
In questo modo la Fondazione si colloca come istituzione viva e partecipe nella società mondiale.
L’edificio della Fondazione è un’attrazione a parte, bellissimo e soprattutto facilmente accessibile. Oltre un'immensa area interna è possibile visitare il Giardino delle Sculture, un luogo super piacevole. Lì si può anche dilettarsi vicino l’acqua, mentre si osserva le originali sculture. Vero, bimbi?
Ogni volta di più psicologi ed educatori dicono che osservare la natura provoca nei bambini un considerevole aumento della capacità immaginativa e pertanto creativa.
Il gioco “contemplativo” – la cui azione viene da dentro – sarebbe fondamentale per sviluppare l’abilità di scolpire, per esempio, ma anche utile per il disegno, la pittura, la costruzione e tutto ciò è in relazione con la composizione.
Bambini sono associati a attività. E il fatto di vederli così "fermi" può provocare ansia negli adulti. Ma il gioco contemplativo esige sforzo, esige tempo. Come sottolinea la dottoressa Oliveira (Scultura e immaginazione tra piccoli bambini, Isola di Santa Catarina, Florianópolis,Brasile, 2008)
(...) parliamo di un tempo di creazione che contiene in sé la contraddizione feconda dell'inerzia e del movimento, dell'azione, della sperimentazione (...)
Cercare forme delle nuvole: la convivenza con la natura, con ciò che è infinitamente grande, ciò che è infinitamente piccolo e ciò che è infinitamente multiplo (Girardello, 1998, in Oliveira, 2008).
Durante le vacanze abbiamo fotografato un po’ di roba. Come di solito il nostro sguardo finisce per cadere sull’esperienze rivolte ai bambini.
Ecco i giocattoli del Parco Joan Miró, a Barcellona.
La cosa più interessante è la possibilità di interazione tra bambini e adulti. Le diverse “isole” di gioco non sono riservate ai bambini, ma sono aperte anche ai genitori. Nella foto sopra una bambina gioca al “gioco del mondo” insieme al papà. Sotto, il papà entra letteralmente nel gioco.
I giochi tradizionali da parco acquisiscono un aspetto particolare:
Fate attenzione al scivolo “aperto”:
Interessantissimo anche quest’altro scivolo fatto con pneumatico recuperato:
Il BABAU riapre domani, dopo due mesi di chiusura per le vacanze estive.
Così siamo andate io, Jacyara e la nostra nuova collega Velca Boccaletti a preparare tutto. Insieme abbiamo ripensato l’ambiente, spostato i mobili, riempito le scatole con materiali diversi… L’idea è offrire ai bambini che già conoscono lo spazio delle sorprese che possano stimolare ancora di più la loro creatività. E a quelli che non sono mai venuti un ambiente pieno di possibilità di gioco e di costruzione.
Peccato mi sia ricordata della macchina fotografica soltanto alla fine di questo piacevole lavoro e la Jacy non c’era più =( Ma ho fotografato parte del processo.
Ecco come abbiamo pensato l’entrata e l’angolo riposo.
Velca mentre costruivamo una delle sorprese d’allestimento, che devono essere continuate con i bambini.
Ma… cosa sono questi fili? Boh.
Venite a vedere, a trovarci e…certo, a giocare… questo primo fine settimana della nuova stagione.
Il Babau è aperto sabato e domenica, dalle 11.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.00.
In questo periodo siamo in vacanze con i laboratori, al Babau, a Cormano, al Museo del Giocattolo. Tutto sospeso aspettando il ritorno dei bambini…
Approfittiamo per aggiornare le nostre proposte, i nostri progetti, i nostri meccanismi di comunicazione. Per raccogliere nuovi materiali. Per scrivere e registrare le nostre scoperte durante l’ultimo anno scolastico. Per leggere tutto quanto possibile. E anche per fare qualche viaggio.
laboratòrio s. m. [dal lat. mediev. laboratorium, der. di laborare «lavorare»]. (Treccani)
La esperienza di laboratorio fa il lavoro sorprendente.
Il laboratorio può essere la via di mezzo tra lavoro e piacere. Quella via che tutti vogliamo, ma solo i bambini trovano facilmente. Quando si scollano dal dovere, dalla fretta, dalla priorità del risultato, cose imparate, che non fanno parte della loro natura.
L’uomo del laboratorio è soprattutto l’uomo ludens. Che sa trasformare in ricerca e fantasia gli oggetti del quotidiano. Che trova soluzioni geniali, che si lascia portare da idee particolari, che riesce a “piegare e spiegare” contenuti in nome di una procedura appena inventata.
Vivere in laboratorio è un tentativo di reinventare la propria vita.
Qui, il sito di un progetto bellissimo che rappresenta la Cultura Ludica mondiale. Purtroppo non c'è una versione in italiano, ma non fa niente. Ci sono immagini che parlano più di mille parole. "Il progetto Bira avvicina culture attraverso il gioco".
Buona navigazione!
giovedì 18 giugno 2009
“Gli adulti sono troppo indaffarati per trovare cose per strada – tutto per loro è un disvio. I bambini e le bambine, invece, se con loro il mondo è ancora generoso, finiscono per trovare degli oggetti. Che sembrano, come per mistero, appartenere a un altro posto, brillando in mezzo ai rifugi come piccoli tesori sotterrati nella sensibilità del mondo. Lasciano d’essere meri utilitari addormentati nell'abbandono e passano ad appartenere a un tempo in cui sopravvivere e creare non siano cose necessariamente tanto opposte”.
(Luiz Carlos Garrocho, filosofo, regista teatrale e arte-educatore)
Nei nostri giorni, il Museo è un legittimo rappresentante della Cultura e lavora in complementarità con gli organismi educativi.
Infatti, davanti ai cambiamenti del nostro secolo, diventa ogni volta più importante la relazione tra Educazione e Cultura. Si sa già che “non esiste persona educata senza repertorio culturale, nemmeno repertorio culturale senza educazione” (Gilberto Dimenstein, giornalista).
Perciò, un Museo deve essere in grado di offrire ai suoi utenti – soprattutto ai bambini, che s’incontrano in fase di formazione culturale – risorse per costruire significato e vivere in modo pieno i diversi contenuti. Un Museo ormai è una istituzione interattiva per eccellenza. Il concetto di Museo Vivo viene a rispondere a questa crescente domanda.
Un Museo Vivo si sforza di rendere la sua collezione fruibile, affinché possa essere non solo vista ma anche manipolata, interpretata e persino ricreata dagli utenti. Propone percorsi didattici, chiavi di lettura, ricerca, azioni e attività di diverso tipo nel senso di avvicinare interattivamente collezione e utente.
Se riesce a farlo in modo ludico e divertente, ancora meglio.
Poco tempo fa, ho scritto che “il gioco di costruzione porta con sé la fantasia e la creatività presenti nel Gioco Simbolico associata all’abilità e all’organizzazione presenti nella Regola”. Ossia, modalità importantissima anche per la costruzione del pensiero.
Nei nostri giorni i bambini spesso trovano quasi tutto pronto, finito, già strutturato. Le occasioni di costruire sono poche. Ma ci sono.
A casa si può costruire? Al parco? Ai giardini? Al mare? A scuola si può costruire? … al ristorante, mentre cenano i grandi, se il bambino si annoia?
Foto: web
Basta un piccolo spazio dove appoggiare le cose, anche per terra. Qualche strumento (forbici, scotch… la colla si può evitare perché difficile da manipolare) o meno, perché tutto si può adattare. E alcuni materiali. Quelli più semplici, che si trovano in giro, sono sempre i più interessanti perché propongono possibilità inusitate.
A casa: cartoncino, tappi, ruoli da carta igienica, plastica, scatole, barattoli, stoffa…
Ai giardini: sassi, foglie, erba, rametti…
Al mare/laghi: sabbia, sassolini, rami, conchiglie, acqua…
Foto: Filipe Lima
Al ristorante? A scuola... Pensate voi alle possibilità.
Quello che conta è l’urgenza di giocare. O la fantasia. La voglia di creare. Poi… vedere il bello di questo gioco.
Jacyara Farias e Maria Giovana(Mary) Berenato sono le nostre compagne responsabili per l'operazione dello Spazio Gioco Il Babau, presso Cargo & HighTech. Abbiamo chiesto a loro di scrivere qualcosa a quattro mani - e due cuori - sul loro lavoro. Ecco il risultato e alcune foto scattate da loro.
Grazie, ragazze. Siete brave!!
Creare Al BABAU!
Lo spazio del Babau offre al bambino un percorso del fare che vede protagonista la libertà di SCELTA, e come mezzi espressivi i materiali di riuso che si trasformano modellati dalla creatività. Il bambino può scegliere cosa costruire, e sperimentando,
si costruisce, si fa e si disfa. I materiali invitano a fare e ad esplorare le proprie competenze[*]accogliendo anche la libertà di non scegliere. In questi casi si trova una strategia insieme al bambino, usufruendo di un ambiente stimolante.
L’ importanza della scelta sta nella crescita del senso di sé, l’ autostima e il senso di competenza, di soddisfazionee contribuendo alla costruzione
dell’identità, senza entrare nel merito alle osservazione dello sviluppo psicomotorio. Ma tenendo semplicemente conto del fare, del costruire come un percorso percettivo creativo sensoriale di relazione con i materiali, con noi operatori e con gli altri bambini presenti nello spazio favorendo la socializzazione.
Bisogna osservare con attenzione il fare del bambino per intervenire nei momenti giusti senza essere invadenti, ma complici. Perché non bisogna dimenticare che sono loro a condurre con le loro scelte.
Le piccole mani rendono vivo il materiale, creando animali, mondi, astronavi, ma soprattutto danno vita ai sogni.
QUESTO È IL BABAU.
Jacyara Farias Azevedo Terapista Occupazionale
Maria Giovanna Berenato Artista Terapista.
[*] Essere nel fare, introduzione alla terapia occupazionale, a cura di Julie Cunnighan Piegrossi Pag 44
L'Associazione Culturale ProgettoQualeGioco è interessata alla diffusione della Cultura ludica, all' arte, all' ecologia, ai materiali di recupero, al fare le cose da sè, alla letteratura infantile e fondamentalmente alle cose semplici e quotidiane.
Marilena Adamo è architetto-designer e fondatrice della Associazione PQG. Cura le immagini e il progetto grafico di questo blog. Claudia Souza è psicologa, scrittrice, ricercatrice della infanzia e membro della Associazione PQG. Cura i testi di questo blog. Elena Carafa è designer e fondatrice della Associazione PQG. Cura il sito PQG Gli altri membri della Associazione sono:
Velca Boccaletti, che coordina le feste di compleanno Alice Cerri, Paolo Maruzzi, Jacyara Farias e Stefania Frattari che sono gli operatori dello Spazio Giochi Il Babau
Presso la sede del Museo del Giocattolo di Santo Stefano collabora con noi l'Associazione Culturale Ottotipi (Emanuela Casavecchi, Valeria Piccinu e Silvia Dati)
Anche se ciascuno fa quello che sa fare meglio, le idee sono sempre di tutti!
Corsi e altri eventi organizzati da ProgettoQualeGioco Corso di formazione per operatori : A breve, appena riapre il Museo del Giocattolo a Cormano, la nuova edizione 2010. Seguite il nostro blog per ulteriori informazioni.
Non i soliti giochi, non i soliti laboratori, ma tante attività coinvolgenti, interessanti e divertenti da fare insieme ai propri amici.
Dal martedì al venerdì, a partire dalle 15:00, Spazio Giochi Il Babau, presso Cargo&HighTech, Via Meucci 39. M2 Crescenzago.
Per altre informazioni, contattare: 3662588120 dalle 10.00 alle 18.00 o l'indirizzo mail: info@progettoqualegioco.it Attenzione: non è possibile organizzare feste durante il weekend. LO SPAZIO GIOCHI SARÀ CHIUSO FINO AL 18 SETTEMBRE 2010
Kit per giocare a casa
Volete portare un pochino di ProgettoQualeGioco a casa?
Abbiamo preparato un kit con dei materiali stimolanti e divertenti per giocare a costruire a casa. Provatelo! In vendita allo Spazio Giochi Il Babau.
Proposta di attività di laboratorio da svolgersi presso la vostra scuola
Il gioco di costruire un giocattolo
ProgettoQualeGioco per sua formazione ed esperienza, si pone un importante obiettivo: la sperimentazione e la verifica costante delle idee individuali da parte dei bambini, come forma necessaria di esperienza e di conoscenza.
Attraverso un’esperienza diretta i bambini costruiranno il proprio giocattolo, un oggetto che avrà caratteristiche uniche.
A supporto dell’attività saranno forniti tutti gli elementi che renderanno completa questa esperienza: una vasta gamma di materiali recuperati da diversi contesti (materiali di scarto industriale, piccoli oggetti, materiali di scarto casalingo), strumenti per il lavoro e l’assemblaggio.
Ecco alcune tematiche proposte per l’attività di costruzione di giocattoli: Burattini e marionette in movimento Micro-giocattoli Carta cartaccia straccia Oggetti per il movimento, macchine meccanismi Pupe, Pupazzoli, Robot e Mostri Spaventapasseri Andar per mare, per cielo e per terra: veicoli Strumenti musicali