mercoledì 17 marzo 2010

Il disegno “coltivato”

Immagine: Claude e Pablo Picasso disegnano, 1953. Tratta dal libro "Les enfants terribles - il linguaggio dell'infanzia nell'arte”, Silvana Editoriale.

Ecco cosa hanno detto due artisti riguardo al disegno infantile. Joan Miró una volta disse che ha “lavorato tutta la vita per disegnare come un bambino”. Picasso, invece, ha detto che “tutti i bambini sono artisti, il problema è rimanere artista dopo che si cresce”.

È possibile offrire ai bambini un modello educativo che consideri contemporaneamente espressione e tecnica, che proponga uno studio dell’Arte come manifestazione culturale e possa sviluppare le loro naturali potenzialità invece di sprecarle ? Il concetto di disegno coltivato prova a rispondere a questa domanda.

L’idea – molto semplice – è discutere l’Arte con i bambini, partendo esattamente dalle loro produzioni. È imparare Arte facendo Arte, riflettendo tranquillamente sull’Arte. Le proposte sono varie e sempre interessanti, strutturate come gioco: riletture, rompi-capi, dettato di disegni, scambio di fogli, composizioni varie… seguite da chiacchierate.

IMG_0434 Immagine: Paul Klee "artisten Lehre" , gessetto su carta, 1939

Un disegno coltivato non è un disegno “libero” (nel senso di spontaneista) nemmeno una riproduzione. È pensato, liberamente, dall’autore con l’aiuto dell’educatore e del suo gruppo di coetanei. È pertanto molto più ricco che un disegno qualsiasi, giacché più elaborato. E questo viene considerato dai bambini. Ai bambini piace produrre belle opere tanto quanto agli adulti. E hanno bellissime idee. Tocca a noi aumentare le loro risorse.

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