martedì 5 maggio 2009

Lettura contestuale

Los niños aprenden con los libros, pero también con las piedras, las moscas, las hormigas y las arañas. Aprenden con todo. Aprenden jugando. Y no se cansan de aprender. (...) Algunos de los libros más aburridos están hechos por gente con mentalidad de sastre que cree que los libros para niños deben ser como los trajes para niños: varias tallas más pequeños. La mirada inocente del niño nada tiene que ver con los pantaloncitos. Si no se entiende todo, ¿qué más da? Pocos adultos pueden explicar por qué vuelan los aviones y sin embargo no tienen miedo a viajar en ellos.


Tutto si può leggere - Libro illeggibile, Bruno Munari


A marzo/09 abbiamo realizzato, insieme alla Biblioteca e agli Asili Nido della zona Cormano, una serie di laboratori di lettura per bambini tra 2 e 3 anni e le loro famiglie.

I partecipanti sono stati stimolati a fare la "lettura contestuale" di diversi portatori di testo (riviste, manifesti, volantini, marche, imballaggi, scatole, ecc). Davanti a questi portatori, la domanda era: cosa c'è scritto qui, secondo te? E dopo: come hai fatto per scoprirlo?


Per "leggere", ovviamente (come gli adulti davanti a scritture diverse), i bambini dovevano utilizzare il contesto (per quello "lettura contestuale"), ossia il monte di informazioni che porta con sé ogni testo e che non si riferiscono direttamente alla decifrazione. Leggere, in questo modo, acquista un carattere di verifica, di ricerca, di costruzione di significato. C'è anche la possibilità di sbagliare (l'errore costruttivo secondo Piaget), di fraintendere, di sconcertarsi. Cosa molto più istigante e divertente che semplicemente decodificare o ascoltare.

In questo senso più ampio, da piccolissimi, i bambini imparano a leggere... leggendo! Il libro e gli altri testi diventano oggetto della loro investigazione attiva, libera e aperta.

Le famiglie hanno costruito una specie di album di significati. Nella misura in cui erano letti, i "testi" venivano incolati sull'album, il quale diventava il libro del bambino. E siccome non c'era la necessità di terminarlo, speriamo che lo abbiano continuato a casa, estendendo il gioco a altre situazioni in famiglia.

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